Oltre a Milano c’è di più: 13 esperienze indimenticabili da fare in Lombardia
Chi ha detto che in Lombardia c’è solo Milano?
Quando si pensa a questa regione la mente va subito a grattacieli, uffici e business.
La verità è che in Lombardia c’è molto molto di più, tra arte, borghi, natura, monti e laghi.
Avendo vissuto per quasi dieci anni nel capoluogo meneghino ho avuto modo di conoscere molto della Lombardia, ma la settimana che ho trascorso girando in lungo e in largo per questa regione grazie a @inLombardia mi ha fatto scoprire delle perle davvero meravigliose in questa terra.
A proposito: se vi siete persi le mie avventure trovate tutto negli highlights su Instagram!
Ecco le 13 esperienze che potete fare se volete scoprire una Lombardia “insolita” e affascinante, lontano dal caos della metropoli.
1) Scoprire le bellezze e i sapori di Lodi
Lodi si trova a sud-est di Milano, più o meno a metà strada tra Pavia e Crema. Non avevo mai visitato il suo centro storico e ne sono rimasta affascinata.
L’antico nome di Lodi, risalente all’epoca in cui la città era colonia romana, era Laus Pompeia, ambita terra di conquista data la sua posizione strategica tra i fiumi Adda, Po e Lambro.
Già colonia romana, nel 1100 venne distrutta dai vicini milanesi e fu poi ricostruita da Federico Barbarossa, che fece erigere anche il castello di cui oggi sono visibili le rovine, ricostruito e ampliato poi da Bernabò Visconti.
Il centro storico di Lodi è il posto perfetto per una piacevole passeggiata lontano dal caos. I suoi vicoli eleganti conducono a Piazza Maggiore, su cui si affaccia il Duomo di Lodi, la Basilica Cattedrale della Vergine Assunta.
Lo scorcio del Duomo affiancato da case colorate è da cartolina, e me ne sono innamorata a prima vista!
Ma non è finita qui: quello che è considerato il vero capolavoro della città è il Tempio Civico (o Santuario) della Beata Vergine Incoronata, autentico gioiello del Rinascimento lombardo.
Si tratta a tutti gli effetti di una Chiesa, denominata però Tempio Civico in quanto la proprietà dell’edificio è sempre stata comunale.
Come tutte le cose più belle questo tempio è nascosto: da fuori sembra un normale palazzo, ma entrando si rimane sopraffatti dalla sua bellezza.
Si tratta di un tempio a pianta centrale ottagonale completamente affrescato da artisti lodigiani della famiglia Piazza (in particolare Callisto Piazza), nella prima metà del 1500.
Un posto dove rimanere a testa in su per ore!
Non uscite senza aver visto anche la settecentesca nuova sacrestia situata sul fianco destro della Chiesa, con mobili d’epoca disegnati da Antonio Rotta e decori che rimandano alle ceramiche floreali tipiche di Lodi.
Si può visitare anche il museo del Tesoro dell’Incoronata, con oggetti e arredi sacri.
Ma oltre all’arte e alla storia c’è di più, e a Lodi c’è anche dell’ottima gastronomia!
Se amate i formaggi non perdetevi un assaggio del tipico lodigiano, un formaggio stagionato simile al grana, da cui si ricava anche la raspadura, ovvero delizioso formaggio tagliato in sfoglie sottilissime.
Il posto giusto dove assaggiarli è il Caseificio Dedè, specializzato nella produzione del Grana Padano e del tipico Lodigiano: un vero e proprio paradiso per gli amanti dei formaggi!
2) Visitare la Galleria Campari a Sesto San Giovanni
Ci si concentra sempre su musei e mostre d’arte nel centro di Milano, ma la verità è che c’è tanto da scoprire anche altrove, come la Galleria Campari, a Sesto San Giovanni, periferia nord del capoluogo lombardo.
Aperta dal 2010, la galleria è stata realizzata interamente dall’architetto svizzero Mario Botta, che integrò un edificio storico con uno industriale.
La galleria, il cui ingresso è gratuito su prenotazione, permette di fare una vera e propria full immersion nella storia del mitico brand, indissolubilmente legata alla città di Milano: ad esempio, sapevate che uno dei più iconici manifesti Campari venne realizzato in occasione dell’apertura della prima linea metropolitana di Milano nel 1962, che non a caso è la metro rossa?
L’azienda fu fondata nel 1860 da Gaspare Campari, che ebbe l’intuizione di portare le persone a bere l’amaro come aperitivo (e in seguito creò il “cordiale” come alternativa dolce a fine pasto).
Innovatore dal punto di vista del marketing e della pubblicità fu invece Davide Campari.
Nello spazio esterno dell’edificio si possono ammirare delle installazioni ispirate alla bottiglia di Campari, mentre adiacenti alla galleria ci sono le Campari Towers, residenze private anch’esse progettate da Botta, con facciate che ricordano dei robot e ispirate all’estetica di Depero.
All’interno della Galleria Campari la storia del brand viene raccontata in un viaggio evocativo tra manifesti, grafiche pubblicitarie, libri d’artista, video di carosello e oggetti ispirati al marchio (come le mitiche Campari Lights di Ingo Maurer), in un percorso che vede intrecciarsi brand, arte e pubblicità in modo strettissimo, perché per Campari “advertising was the most lively of the arts”.
3) Degustare vini nell’Oltrepo’ Pavese
L’Oltrepò Pavese è un posto dove tutti gli appassionati di vini devono fare almeno una tappa in Lombardia.
In questo territorio si trovano ben 13.500 ettari di vigneti e oltre 1700 aziende vitivinicole, di cui molte a conduzione familiare (come l’azienda agricola Montelio, attiva dal 1803).
È su queste colline che si produce il 62% del vino della Lombardia, in particolare Bonarda, Barbera, Pinot nero, del Riesling e della Croatina e Moscato.
Qua, a Torrazza Coste, si trova il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese, dal 2012 un centro di ricerca della Regione Lombardia (tra i più importanti d’Italia), con ben 7550 diverse uve, la cui missione è tutelare e promuovere questo territorio.
In questa zona il posto da non mancare per un pranzo indimenticabile è l’Enoteca Regionale della Lombardia, a Broni, un paradiso dell’enogastronomia dove ho assaggiato uno dei risotti alla zucca più buoni del mondo!
4) Andare a cavallo nelle Terre del Vescovado
Se volete staccare da tutto e immergervi nel verde, le Terre del Vescovado, in provincia di Bergamo, sono il posto perfetto: qua potrete fare lunghe passeggiate a cavallo presso l’azienda agricola Villa Carla e godere appieno del contatto con la natura, per poi assaggiare le delizie de Il Cipresso Winery, non prima di aver fatto un tour nelle loro cantine.
L’azienda è specializzata nella produzione di Moscato di Scanzo DOCG, unico nel suo genere perché fatto con uve rosse, e di Valcalepio DOC (Merlot + Cabernet Sauvignon).
Troverete irresistibili anche i loro dolci: i cioccolatini al Moscato di Scanzo sono divini!
5) Fare un giro in barca sul Lago d’Iseo
In provincia di Brescia, il Lago di Iseo è il quarto lago della Lombardia e il sesto d’Italia.
Forse, come me, lo avete già conosciuto nel 2016 in occasione dell’installazione “The Floating Pier” di Christo.
È un posto magico e molto romantico!
Sul lago si trovano tre isole: con i suoi 4,5 kmq Monte Isola è la più grande ed è anche uno dei Borghi più Belli d’Italia. Qua potrete scoprire la vita del borgo e le sue antiche tradizioni, come quella della fabbricazione delle reti da pesca.
E poi ci sono le due minuscole isolette di San Paolo e Loreto, entrambe private, che si possono ammirare durante una gita in barca degna in un’atmosfera da fiaba.
Per un pernottamento e una cena dal mood romantico c’è l’Albergo Rosa a Iseo.
6) Visitare il Vittoriale degli Italiani
Il Vittoriale degli Italiani è un luogo che non ha bisogno di presentazioni: è un complesso di edifici e giardini eretto dal 1921 sulle rive occidentali del lago di Garda, a Gardone Riviera (che tra l’altro è uno dei Borghi più Belli d’Italia), da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della sua vita e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Ma soprattutto il Vittoriale è il luogo dove Gabriele D’Annunzio, poeta eccentrico e geniale, visse dal 1921 al 1938, anno della sua morte.
È uno di quei posti “decadenti” e bohemien che io adoro, con interni in legno scuro (D’Annunzio era fotofobico), pareti piene di libri, oggetti e cimeli di ogni tipo.
Visitare la casa vuol dire immergersi nella vita quotidiana e nelle eccentricità di D’Annunzio: io ci sarei potuta davvero rimanere per ore!
Le visite però sono solo guidate e cadenzate al minuto: è importante prenotare!
Fuori c’è l’immenso Parco del Vittoriale, al cui interno si trova anche la Nave Puglia, una delle protagoniste della Prima Guerra Mondiale.
Dove mangiare: Locanda Torricella, Via al Vittoriale 25 – Gardone Riviera (BS)
7) Scoprire la Valle delle Cartiere di Toscolano Maderno
Sapevate che a Toscolano Maderno, in provincia di Brescia, c’è una vera e propria Valle delle Cartiere ?
La fabbricazione della carta nel territorio di Toscolano Maderno risale al tardo Medioevo e fu favorita dalla presenza del torrente Toscolano: è datato 17 ottobre 1381 il primo documento che attesta la presenza di una cartiera lungo questo fiume.
Ed è proprio da qua che prende il nome Toscolano 1361 , cartiera artigianale gestita da due ragazzi simpaticissimi che, su prenotazione, vi faranno anche mettere le mani in pasta… ehm… in carta, insegnandovi come si realizza la carta a partire dalla cellulosa.
8) Visitare una limonaia in riva al lago e assaggiare il limoncello del Garda
Chi ha detto che il limoncello si trova solo al Sud?
Sul Garda si trovano molte limonaie, come quella di Prà de La Fam, situata strategicamente sulla sponda più soleggiata del Lago, in località Tignale.
La limonaia fa parte dell’Ecomuseo delle limonaie del Garda, un progetto partecipato di sviluppo delle comunità locali finalizzato alla tutela del patrimonio e della memoria storica.
Qua potrete scoprire tutto sulla coltivazione dei limoni e degli agrumi e degustare limoncello e altre specialità, come lo sciroppo di limone (delizioso e rinfrescante bevuto con l’acqua), le marmellate biologiche di limone e arance amare e l’olio biologico agrumato al limone o all’arancia.
9) Esplorare la Rocca d’Anfo
Se amate il trekking, la natura e la storia questo è il posto che fa per voi: Rocca d’Anfo è una grande fortezza militare situata sul Monte Censo, lungo la sponda occidentale del Lago d’Idro, in provincia di Brescia. È la più grande fortezza napoleonica d’Italia nonché uno dei più importanti monumenti militari del Nord Italia.
Si compone di due parti: la prima fu costruita nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia (dopo una prima costruzione avviata dalla famiglia Visconti) per controllare il territorio della Valle Sabbia, un punto strategico per Venezia perché connetteva la Germania con Milano.
La seconda fu costruita dai francesi: Napoleone Bonaparte ne ordinò la costruzione nel 1797 e i lavori andarono avanti dal 1802 al 1814.
Le visite guidate durano circa 4 ore.
All’interno sono visibili le stanze dove dormivano i soldati ma soprattutto dalla Rocca si può ammirare un paesaggio stupendo sul lago d’Idro e sui borghi che vi si affacciano.
Si può inoltre percorrere il corridoio del deposito, un corridoio sotterraneo che venne realizzato con le più alte competenze di strategia militare: per espugnare la Rocca infatti il nemico doveva raggiungere la vetta e piantare bandiera, e ciò era possibile solo attraverso questo corridoio. Per questo esso era stato concepito come un labirinto, con strade a fondo chiuso, bivi, finte porte e una vera e propria “stanza del disorientamento”.
Oltre al trekking, questa zona del Lago d’Idro è ideale per fare tante attività sportive outdoor: sport acquatici, mountain bike, arrampicate, parapendio e molto altro.
10) Ammirare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso
Gli eremiti, si sa, scelgono sempre bene dove andare a isolarsi. E anche in questo caso è così!
L’Eremo di Santa Caterina dal Sasso, nel comune di Leggiuno (Varese), con la sua posizione a picco sul lago Maggiore è un luogo che regala momenti di pura meraviglia, con viste pazzesche sul lago e sulle Isole Borromee.
La sua costruzione risale al XII secolo, per mano di Alberto Besozzi, mercante scampato a un naufragio sul lago Maggiore che fece voto a Santa Caterina d’Alessandria di ritirarsi in solitudine proprio in quella zona, dove costruì la prima cappella dedicata alla Santa.
La chiesa attuale ingloba questa prima cappella e altre due successive, e infatti si caratterizza per una commistione di stili diversi.
Prima di arrivare alla chiesa si incontrano il Convento meridionale e il Conventino decorato da affreschi seicenteschi ispirati all’idea di Danza Macabra (un altro modo di declinare il tema allora molto in voga del “memento mori”).
11) Salire in Funicolare sul monte Sasso del Ferro
Siamo a Laveno Mombello (Varese): da qua si può salire in funicolare fino a 1062 metri, sulla cima del Monte Sasso del Ferro, una salita di circa 20 minuti in telecabine aperte o chiuse che possono ospitare una/due persone.
Il “viaggio” consente di godere di una vista che salendo diventa sempre più mozzafiato sul lago Maggiore, sulle Alpi e Prealpi fino alla pianura padana.
Sulla sommità del monte si trova il Ristorante Hotel Funivia, gestito dalla gentilissima signora Paola: il posto perfetto in cui godersi un pranzo panoramico che difficilmente potrete dimenticare e, se volete prolungare l’esperienza, pernottare in una delle 18 stanze da poco restaurate.
Se amate gli sport aerei questo è anche un luogo fantastico per praticare parapendio o deltaplano.
12) Visitare la Rocca di Angera e il Museo della Bambola e del Giocattolo
La Rocca di Angera, in provincia di Varese, è un posto meraviglioso che domina la riva lombarda del Lago Maggiore.
La Rocca è legata a doppio filo alla casata dei Visconti, il cui stemma è ben visibile tra gli affreschi all’interno nella splendida Sala della Giustizia.
Oltre alle sale interne e alla vista panoramica vale la visita una passeggiata nel giardino medievale, creato in tempi recenti ma che rievoca quello che poteva essere il giardino originario della Rocca.
La Rocca ospita inoltre il Museo della Bambola e del Giocattolo, tra i più importanti musei del settore in Europa.
13) Salire sul Sacro Monte di Varese e visitare la casa-museo di Lodovico Pogliaghi
Visitare il Sacro Monte di Varese è un’esperienza quasi mistica.
Si tratta di un percorso di due km costituito da 14 cappelle che conduce al Santuario di Santa Maria del Monte (che rappresenta una quindicesima cappella).
Insieme agli altri 8 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia è patrimonio Unesco dal 2003.
L’idea di questo percorso, i cui lavori iniziarono nel 1604, arrivò da un frate cappuccino, Gian Battista Aguggiari, ma fu ben presto sostenuta dalla popolazione locale, dai nobili del luogo e perfino dal Cardinale Borromeo, che aiutarono con ogni donazione possibile.
Il Santuario e il borgo di Santa Maria del Monte si possono raggiungere sia percorrendo il cammino delle cappelle sia tramite un breve tragitto in funicolare.
Da non perdere la cripta del Santuario, splendidamente affrescata e con una suggestiva illuminazione che ne esalta il fascino.
Nel borgo, tappa d’obbligo è il caffè ristorante (e anche hotel) “Al Borducan”(Via Beata Caterina Moriggi, 43 – Varese), un posto super vintage di cui vi innamorerete e in cui assaggiare il tipico liquore “Borducan”, al sapore di arancia.
Un’altra tappa imperdibile che si incontra lungo il cammino delle cappelle è la casa museo dell’artista Lodovico Pogliaghi, scultore, pittore, scenografo e grande collezionista che ha fatto della sua casa una vera e propria wunderkammer.
Tra le tante meraviglie che potrete ammirare, c’è un modello in gesso a grandezza naturale del portale centrale del Duomo di Milano, che fu realizzato proprio da Pogliaghi.
Dove mangiare: Osteria del Centenate, Via Centenate 15 – Varese
Post in collaborazione con @inLombardia