Marsala: le Saline dello Stagnone e l’Isola di Mozia

Marsala: le Saline dello Stagnone e l’Isola di Mozia
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La zona del trapanese possiede un fascino unico, a cui è difficile rimanere insensibili.
In questo post vi parlerò di Marsala e in particolare delle Saline dello Stagnone, che già di per sé costituiscono un motivo valido per visitare quest’area della Sicilia.

Marsala è situata all’estremità più occidentale della Sicilia, tra Mazara del Vallo a sud e il capoluogo di provincia Trapani a nord, di fronte a Favignana e alle meravigliose Isole Egadi.

Sunset on Marsala
Tramonto su Marsala

Di origini fenicie ma con innumerevoli altre influenze che vi si sono innestate in seguito, Marsala è ricca di tesori artistici, ma in questo post mi concentrerò sulle Saline dello Stagnone, situate tra Marsala e Trapani.

Le Saline dello Stagnone di Marsala

La laguna dello Stagnone è fin dal 1984 una Riserva Naturale Orientata.

Pontile laguna dello Stagnone
Un suggestivo pontile sulla laguna

Furono i fenici a impiantare in questa zona le prime vasche per ricavare il sale, accortisi dell’ambiente favorevole di questi luoghi: le acque basse, le temperature elevate, il vento utile per l’evaporazione del sale. Da allora, questo tipo di attività è arrivata ai giorni nostri, pur modificandosi in tecniche e procedimenti, e soprattutto senza più l’utilizzo dei caratteristici mulini che però potete ancora ammirare, a interrompere la scacchiera di specchi d’acqua delle saline.

Mulino saline Marsala
Riserva Orientata Saline dello Stagnone
Saline Marsala
Un luogo magico, soprattutto per chi ama la fotografia: le saline sono un set fotografico a cielo aperto.
Impossibile rinunciare a fare una tappa al Mamma Caura, il locale affacciato proprio sulle saline, con le caratteristiche (e molto fotogeniche) sedie azzurre.

Mamma Caura saline Marsala

Isola di Mozia

Dalle Saline dello Stagnone si può prendere un battello che con un brevissimo tragitto conduce a Mozia, antica colonia fenicia che si trova sull’Isola di San Pantaleo. L’isola appartiene dal 1971 alla Fondazione Whitaker, dal nome di Joseph Whitaker, archeologo filantropo erede di una famiglia inglese trasferitasi in Sicilia. Fu lui ad acquistare l’isola agli inizi del Novecento e a promuovere i primi scavi archeologici, dando il via al recupero e alla valorizzazione del grande patrimonio storico di Mozia.

Kothon Isola di Mozia
Il Kothon di Mozia, antica piscina sacra
Isola di Mozia laguna Stagnone
I colori della laguna

Oltre ai resti della colonia fenicia che si possono ammirare sull’isola (visitabile tranquillamente a piedi in massimo un paio di ore), Mozia è famosa per la statua dell’Auriga di Mozia (detto “Il giovane di Mozia”), meravigliosa scultura risalente al V secolo a.C. e ospitata, dopo varie peripezie, nel Museo Whitaker di Mozia.

Statua dell'Auriga di Mozia
Il giovane di Mozia (fronte)
Auriga di Mozia statua
Il giovane di Mozia (retro)

La statua del giovane di Mozia, che fu rinvenuta nel 1979, vi lascerà senza fiato per la sua perfezione plastica e artistica.

L’opera fu esposta nel 1988 a Venezia a Palazzo Grassi in occasione della prima mostra mai realizzata sui fenici, mentre nel 2012 per le Olimpiadi di Londra è stata ospitata niente meno che al British Museum.

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