Capitolio, Piazza della Rivoluzione e Museo della Rivoluzione
Prosegue il mio diario di viaggio a Cuba (se vi siete persi la prima parte potete leggerla qua).
Giorno 2.
Per ribadire la fortuna che ci stavamo portando dietro dal Messico, la mattina del nostro secondo giorno all’Havana c’è stata una grande pioggia, tant’è che ci siamo anche un po’ spaventati. Ci siamo dovuti rifugiare al bar dell’hotel Melia Cohiba a guardare la tempesta dalle enormi vetrate, cercando di navigare un po’ su internet, con mille difficoltà, e guardando l’acqua che filtrava dai vetri e dal tetto creando preoccupanti pozze all’interno dell’edificio.
Quando la tempesta è un po’ diminuita ci siamo decisi a prendere un bus (Habana Bus Tour) che ci ha fatto fare un giro partendo dal Vedado, passando per Havana Centro fino ad arrivare ad Havana Vieja.
Nel tragitto abbiamo visto il Capitolio Nacional: quest’edificio in stile neoclassico e decori Art déco risale al 1929 e si chiama così per la sua somiglianza con il Campidoglio di Washington. Originariamente sede del Congresso di Cuba, oggi ospita l’Accademia Cubana delle Scienze e la Biblioteca Nazionale delle Scienze e della Tecnologia. Purtroppo non sono riuscita a fotografarlo dal bus!
Abbiamo visto anche Piazza della Rivoluzione (Plaza de la Revolución), la famosa piazza con i due edifici che riportano i volti di Che Guevara e Camilo Cienfuegos. La piazza ospita anche il memoriale a José Martí (eroe nazionale a cui è dedicato anche l’aeroporto de l’Havana), composto da una torre su cui si può salire e la statua di José Martí.
Ci siamo infine fermati al Museo della Rivoluzione (Museo de la Revolución), che abbiamo visitato e che consiglio per prendere coscienza della storia di Cuba e di tutti i suoi protagonisti. Il Museo è ospitato nell’ex Palazzo Presidenziale di Fulgencio Batista, edificio risalente al 1919.
Finalmente, Havana Vieja
Finalmente siamo arrivati ad Havana Vieja con il cielo grigissimo e le strade bagnate di pioggia. Ci siamo resi subito conto che esplorare la zona con il poco tempo che avevamo a disposizione, l’assenza di Internet e di indicazioni stradali era tutt’altro che facile, e abbiamo trovato il nostro angelo custode a bordo di un tuc-tuc, una di quelle biciclette coperte a tre ruote con il sedile per i passeggeri dietro. Il nostro angelo custode si chiamava Ivan (sì, molti cubani hanno nomi russi), un’età indefinibile che abbiamo scoperto essere di 44 anni, i denti incisivi assenti e una struttura osseo-muscolare da Pantani dei tempi d’oro. Ivan ci ha letteralmente preso in consegna, accompagnandoci alla scoperta di Havana Vieja.
Abbiamo fatto una tappa superveloce al caffè Floridita, all’angolo tra Calle Obispo e Monserrate (Calle Obispo è una delle vie più importanti di Havana Vieja, con tanti caffè, locali e negozi). El Floridita era, insieme alla Bodeguita del Medio, uno dei locali preferiti dello scrittore Ernest Hemingway, figura legata a doppio filo a Cuba.
Oggi il Floridita è super turistico (e caro), letteralmente invaso da persone che si fanno foto di rito sorseggiando il suo famoso daiquiri (Hemingway amava bere il daiquiri al Floridita e il mojito alla Bodeguita del Medio).
Anche La Bodeguita del Medio è diventato un luogo super turistico, ma è una tappa obbligata ad Havana Vieja, se non altro per fare qualche foto ai personaggi particolari che vi gravitano intorno!
Lì vicino c’è anche l’hotel Ambos Mundus, inconfondibile con la sua facciata color rosa antico e famoso perché fu la casa di Hemingway per diversi anni negli anni ’30.
Per pranzo (un pranzo molto posticipato visto che la giornata era iniziata con notevole ritardo) siamo stati in un posto consigliato da Ivan, dove abbiamo mangiato aragosta (a prezzo stracciato!), riso e platano fritto, le chips tipiche di banana, poi abbiamo proseguito sempre con Ivan alla scoperta del resto di Havana Vieja.
Quattro piazze principali
Havana Vieja ha quattro piazze principali.
La più famosa è senz’altro la splendida Plaza de la Catedral, che ospita la magnifica Cattedrale dell’Havana (Catedral de La Habana), massimo esempio del barocco cubano, la cui costruzione venne ultimata nel 1777.
Proseguendo verso sud si arriva a Plaza de Armas, la piazza più antica risalente al 1520 (pochi anni dopo la fondazione della città). Plaza de Armas è famosa anche per un mercatino di libri usati e oggettistica che vi si svolge tutti i giorni eccetto la domenica.
La terza piazza principale di Havana Vieja, nei pressi del porto, è Plaza Francesco de Asis, con la Basilica di San Francesco di Assisi risalente al 1591. Affacciata sulla piazza si trova anche la Lonja del Comercio mentre al centro c’è la Fuente de los Leones, scolpita in marmo di Carrara dal nostro Giuseppe Gaggini nel 1836.
Infine, vicina a Plaza Francesco de Asis si trova Plaza Vieja, una delle piazze più vivaci della città vecchia, circondata da edifici coloniali.
Legendarios del Guajirito
La sera stessa siamo andati direttamente a vedere uno spettacolo a El Guajirito (Legendarios del Guajirito) con le musiche e alcuni degli artisti del Buena Vista Social Club, sempre grazie a Ivan: sì, ok, lo abbiamo ricompensato con laute mance, come il nostro amico messicano, e sì ok, ha le percentuali sui posti dove porta i turisti (claro!), ma la disponibilità che ci ha mostrato (lui come tutti gli altri cubani con cui ci siamo interfacciati), va ben oltre: ci ha accompagnato in cerca di una banca, in cerca di internet, insomma, senza di lui quel giorno saremmo stati persi!
Sicuramente un’esperienza un po’ turistica, ma dovevamo ottimizzare i tempi e con quello sapevamo che saremmo andati sul sicuro. La cena, come in ogni posto dove la cena accompagna lo spettacolo, era di qualità medio-bassa, però lo spettacolo è valso veramente la pena, e le note di Guantanamera ti rimangono in testa per giorni e giorni.
Giorno 3
La mattina successiva purtroppo dovevamo già partire alla volta di Varadero.
Prima però siamo andati a visitare il Callejón de Hamel, un luogo particolarissimo ad Havana Centro, cuore della cultura africana a Cuba, dove ogni domenica alle 12 ci si riunisce per celebrare i riti della Santeria e danzare la rumba.
È una strada voluta e realizzata dal pittore Salvador González, che l’ha interamente decorata con murales e sculture afrocubani, intrisi di folklore e spiritualità. Le etnie africane arrivarono a Cuba in schiavitù ma nonostante tutto sono riuscite ad integrarsi nella comunità cubana.
[Prosegue nel prossimo post]
Bellissimo articolo! Si sente che ci hai messo il cuore a scriverlo! Ho adorato anche le foto, che ben rendono l’idea di quella quotidianità che di solito cerco nei miei viaggi!
Grazie mille davvero Chloe! <3 Spero ti sia stato utile... buon viaggio! 🙂